Il giovedì santo Papa Francesco laverà i piedi a disabili e anziani del centro di don Gnocchi

Papa Francesco celebrerà la messa “in Coena Domini” nella fondazione di don Gnocchi, a Roma. E riserverà la tradizionale lavanda dei piedi a disabili e anziani. Bergoglio, che l’anno scorso andò nel carcere minorile di Casal del Marmo dove per la prima volta nei riti papali introdusse tra i dodici anche una ragazza italiana cattolica e una serba nata a Roma di fede islamica, questa volta ha scelto un centro all’avanguardia nella riabilitazione motoria. Nella stessa zona di Roma. Dodici, come gli apostoli, le persone tra disabili e anziani a cui il Pontefice nel corso del rito rinnoverà il gesto della lavanda. Arriverà alla 17.30 di giovedì santo, il prossimo 17 aprile, e celebrerà quindi la messa in Coena Domini presso il Centro Santa Maria della Provvidenza, in Via Casal del Marmo 401, nella zona Casalotti-Boccea. Alla celebrazione che si terrà nella chiesa del Centro, comunica la sala stampa vaticana, parteciperanno gli ospiti, accompagnati dai loro familiari, dal personale e dai responsabili. L’appello alla collegiabilità. Intanto Francesco invoca più collegialità nella Chiesa. “Si possono e si devono cercare forme sempre più profonde e autentiche dell’esercizio della collegialità sinodale, per meglio realizzare la comunione ecclesiale e per promuovere la sua inesauribile missione”, scrive in una lettera al Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, cardinale Lorenzo Baldisseri.

Nella missiva il Papa si sofferma a lungo sull’istituto del Sinodo dei Vescovi, creato nel settembre 1965 da Paolo VI e sulla propria volontà di accrescere la “collegialità” e l’unione tra i vescovi e il “vescovo di Roma” per il governo della Chiesa.

“Le Assemblee Sinodali, che da allora si sono celebrate alla presenza di Vescovi provenienti dai diversi continenti – ricorda Bergoglio -, hanno potuto far conoscere gli imprescindibili contributi riguardanti i problemi e l’attività della Chiesa nel mondo e hanno offerto al Successore di Pietro un valido aiuto e consiglio per salvaguardare e incrementare la fede, per proporre con coraggio l’integrità della vita cristiana e per consolidare la disciplina ecclesiale”.E ricorda anche come già Giovanni Paolo II, “nel ribadire l’efficacia del Sinodo e nel riconoscere l’enorme bene che esso donava alla Chiesa, prospettava con lungimiranza: ‘Forse questo strumento potrà essere ancora migliorato. Forse la collegiale responsabilità pastorale può esprimersi nel Sinodo ancor più pienamente'”.

E annuncia: “Trascorsi quasi cinquant’anni dall’istituzione del Sinodo dei Vescovi, avendo anch’io perscrutato i segni dei tempi e nella consapevolezza che per l’esercizio del mio Ministero Petrino serve, quanto mai, ravvivare ancor di più lo stretto legame con tutti i Pastori della Chiesa, desidero valorizzare questa preziosa eredità conciliare”. A tale proposito, aggiunge, “non v’è dubbio che il Vescovo di Roma abbia bisogno della presenza dei suoi Confratelli Vescovi, del loro consiglio e della loro prudenza ed esperienza”.

La croce fatta con il legno dei barconi. Una grande croce, alta 2,80 metri per 60 chilogrammi, e realizzata con il legno dei barconi di Lampedusa provenienti dalle coste libiche, sarà presentata domani a Papa Francesco per essere benedetta durante l’udienza generale. Poi comincerà il suo pellegrinaggio lungo tutta l’Italia per portare un messaggio di solidarietà e di pace tra comunità, parrocchie, culture, città e fedi.

Fonte: LaRepubblica.it