Il sacco della Salinella

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Antonio Gramsci – politico, filosofo e giornalista

La notte tra il 29 e 30 aprile alcuni ignoti hanno smontato ed asportato, completamente indisturbati, la struttura dell’altalena installata anni fa in quella che ha preso il nome di piazzetta Giacinto Spagnoletti, su via Candelli, quella bretella che congiunge il Sestante al resto della Salinella. Una piazzetta abbandonata da anni, per la quale da tempo chiedevamo una riqualificazione passando per il ripristino dei giochi (distrutti dai vandali), delle panchine rubate dai soliti ignoti così come i cestini per i rifiuti. La stessa struttura dell’altalena era mancante dei seggiolini, rubati anch’essi almeno 5 anni fa.

Piazzetta Giacinto Spagnoletti, dell’altalena sono rimasti solo i perni installati nel terreno

Notte tra 15 e 16 maggio, i vandali hanno proseguito il loro raid indisturbati: sono stati rubati i due seggiolini dall’altalena dei giardini Ficarelli, quell’area verde al centro del Sestante, dove ha sede l’unico ufficio postale di tutto il territorio. Era un’altalena installata due anni fa, a seguito della nostra Operazione Super Santos, con cui riqualificammo un’area completamente abbandonata per restituirla ai bambini, quei bambini a cui ora l’altalena è stata tolta di nuovo.

L’altalena dei giardini Adele Ficarelli, a cui sono stati asportati i seggiolini

E, durante le stesse ore, hanno distrutto una delle vetrate degli spogliatoi del centro sportivo della parrocchia del quartiere, la Santa Famiglia. Non sono riusciti ad entrare, ma il danno è grande e non solo dal punto di vista economico: oltre ad essere spogliatoi, questi locali sono i luoghi in cui, durante l’anno, bambini e bambine, ragazzi e ragazze, passano i pomeriggi a fare i compiti, giocare, prendere lezioni di musica. Da qualche mese questi locali ospitano anche l’associazione “Pane e PC”, nata qui alla Salinella da un’idea di alcuni giovani del quartiere e per il quartiere stesso.

La scorsa notte si è chiuso il cerchio – speriamo! – : è stato asportato – per intero – lo scivolo dalla piazzetta Spagnoletti:

Piazzetta Giacinto Spagnoletti, così come per l’altalena, sono rimasti solo i perni installati nel terreno su cui montava lo scivolo

No, non proviamo rabbia per quello che sembra essere un vero e proprio sacco della Salinella. Proviamo un grande senso di stanchezza.

Siamo stanchi dell’indifferenza di chi ci circonda.

Stanchi di chi si indigna e si lamenta sul web (e non solo) senza però poi alzare un dito per cambiare le cose. Stanchi di chi quel dito lo punta, ma quando poi c’è da cambiare le cose si gira dall’altra parte, senza magari dire una parola a chi sporca il bene comune, a chi lascia le bottiglie di birra per terra o a chi non raccoglie la cacca del proprio cane. Stanchi di chi nel corso degli anni ha amministrato la città dimenticandosi di questo territorio, di chi è in maggioranza e di chi è in opposizione, di quei politici e politicanti che si fanno vedere solo durante i periodi elettorali, alla ricerca di consensi e voti.

Nonostante tutto, ci siamo già mossi affinché tutto sia ripristinato nel più breve tempo possibile, e così ha fatto anche l’assessore Francesca Viggiano, che sta procedendo con gli ordini di nuovi giochi per i nostri bambini. Lo dobbiamo a quei bambini che ora non potranno più giocare su quelle altalene o su quello scivolo, bambini che escono ora da due mesi di quarantena in casa e che non hanno colpa per quanto sta succedendo.

Tutto questo però non basta, perché a chi ci amministra chiediamo una maggiore presenza sul territorio, in tutti gli ambiti di competenza: con l’abbandono perderemo sempre, tutti, e chi ci rimetterà saranno sempre gli ultimi e le persone per bene.

La verità è che forse dovremmo provare ad essere a nostra volta indifferenti a tutto questo, ma proprio non ci riusciamo, per quanto male possa fare, perché quella non può non essere una ferita profonda nel cuore di chi si impegna instancabilmente per il quartiere. Speriamo di non arrivare mai a decidere di tirare i remi in barca. Ma la pazienza non è illimitata.

#staySalinelled

3 risposte a “Il sacco della Salinella”

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