A distanza di un mese dalla sospensione temporanea del servizio di spazzamento meccanico notturno delle strade su tutto il territorio comunale (con la sola eccezione del quartiere Tamburi) con contestuale sospensione della rimozione coatta dei veicoli dalle aree interessate abbiamo inviato una PEC all’attenzione del presidente di Kyma Ambiente Giampiero Mancarelli e dell’assessore all’Ambiente e alla Qualità della Vita Laura Di Santo.
Sono state infatti diverse le segnalazioni che, ormai a cadenza quasi giornaliera, abbiamo ricevuto e riceviamo da parte degli abitanti del nostro quartiere e che riguardano (citiamo quanto riportato sul sito del Comune) l’incremento dei servizi diurni di spazzamento da parte di Kyma Ambiente che di fatto non c’è stato.
Le strade sono sporche, non si sono mai visti operatori durante le ore diurne (e in realtà mai abbiamo visto praticata la rimozione coatta), così come inefficiente è lo spazzamento effettuato alle 6.00 di mattina con le auto parcheggiate.
Inoltre, la situazione nelle zone interessate dai diversi cantieri in essere (via Golfo di Taranto, via Salina Piccola, via Scoglio del Tonno) è ancora più insostenibile in quanto oltre ai rifiuti vi sono le polveri – residue dei lavori – che rendono difficile la vivibilità per i cittadini costretti spesso a tenere le finestre chiuse per evitare di respirarle, a stendere i panni dentro casa o a lavare più volte la propria autovettura.
Abbiamo quindi chiesto, facendoci come sempre portavoce degli abitanti del quartiere Salinella, di porre in essere tutte le azioni necessarie – un reale potenziamento con la presenza degli operatori durante lo spazzamento mattutino e/o il ripristino del servizio di spazzamento notturno – affinché vengano risolti i già menzionati disservizi.
VÌDE TÙ C’HA FÀ è la manifestazione organizzata per sabato 25 febbraio dai Genitori tarantini – Associazione ETS, a partire dalle 10.00 in Piazza della Vittoria, a sostegno della Magistratura e della Vita.
Con il D. L. del 5.1.2023 l’attuale governo reintroduce, peggiorandola, l’immunità penale per i gestori dell’Ilva, estendendola addirittura a tutti i soggetti coinvolti nella produzione.
È un decreto che condanna ulteriormente a morte i tarantini, tutti, e che interviene in danno della Magistratura, potere indipendente, impedendole di fatto di svolgere il proprio ruolo anche in presenza di gravi crimini commessi da Acciaierie d’Italia.
Il profitto – ancora una volta – viene messo davanti a diritti e salute.
Il 23 ottobre del 2021 sono stati piantumati, nei pressi del Palafiom, 21 platani donati dalla CEI e da noi idealmente dedicati – insieme ai Genitori tarantini – Associazione ETS e Lovely Taranto – Associazione ETS – a tutti i bambini che hanno perso la vita a causa dell’inquinamento ambientale (link nel primo commento). Uno spazio che abbiamo chiamato “Giardino per la Vita” per il quale ancora oggi stiamo lavorando nella progettazione e ricerca dei fondi affinché sia completato al più presto.
È anche per questo che, come OPS Osservatorio Permanente Salinella e come cittadini tarantini rispondiamo PRESENTI all’appello di Genitori Tarantini, appello lanciato a tutte le persone rispettose della Costituzione italiana, che nutrono un profondo senso della giustizia e che ritengono di importanza assoluta la vita anche dei nostri bambini, tutti.
La manifestazione sarà presentata questa mattina, in conferenza stampa, alle ore 10.30 presso la Libreria Ubik Taranto.
Invitiamo tutti a venire a Taranto e di essere fisicamente al fianco dei Genitori Tarantini, dei cittadini e di tutte le altre associazioni aderenti in piazza della Vittoria il 25 febbraio, alle ore 10.
L’articolo di Fabio Venere – sempre attento alle nostre attività e per questo lo ringraziamo pubblicamente – è di qualche giorno fa, e tratta di un’altra tappa fondamentale in quello che è il recupero della “nostra” Oasi della Salina Piccola: il comune ha finalmente affidato la progettazione del parco!
Così come è ben spiegato nell’articolo, con il provvedimento del dirigente del settore Urbanistica del Comune di Taranto si è conclusa questa fase amministrativa che renderà questa zona (insieme al futuro “Parco sportivo del Mediterraneo”) l’area a verde attrezzata più grande della città di Taranto.
Il progetto, per cui tanto ci siamo spesi e in tutte le sedi, è cofinanziato con 800mila euro in virtù dell’aggiudicazione del bando Italia City Branding, nel cui ambito è prevista l’esecuzione di tre interventi:
messa in sicurezza idraulica del quartiere Salinella;
Parco della Salina Piccola (l’Oasi, appunto);
Parco urbano sportivo Giochi del Mediterraneo.
Per i dettagli vi lasciamo all’articolo e al sito da noi realizzato riguardante il nostro approfondimento sull’Oasi.
(…) Italia (…) ognor tuoi danni e tue colpe deplori (…) Pentita sempre, e non cangiata mai.
Guardando le immagini che da qualche giorno scorrono quasi continue in TV, ci colpisce e ci indigna costatare fino a che punto questi versi, presi per un attimo in prestito da una poesia di Alessandro Manzoni, continuino ad essere così pieni di attualità.
La nostra Associazione, attraverso questo articolo, intende esprimere la sua vicinanza agli abitanti di Casamicciola e lo sconcerto per quanto accaduto. Tuttavia, sentiamo di aggiungere che ciò non basta; scrivere, parlare non può bastare se all’indignazione, espressa da più parti, non seguono azioni incisive e concrete.
Secondo ISPRA, il 94% dei comuni italiani è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera (Rapporto BES 2021). Abusivismo edilizio selvaggio riconducibile agli anni’80 per garantire aumento di capitale e trasformazione del clima: due componenti che, insieme, hanno portato a quanto i nostri occhi stanno vedendo in questi giorni e a quanto hanno visto solo poco tempo fa nelle Marche.
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Pertanto, se oggi ci ritroviamo di fronte ad un’altra tragedia, l’ennesima, é proprio il caso di dire amaramente: “Italia, pentita sempre, e non cangiata mai!”
Nonostante questo però, crediamo che tutti (giovani e adulti), mai come adesso, abbiano la responsabilità di non restare semplicemente lì a guardare: il mondo fuori ci parla, ci sta lanciando da tempo segnali netti e chiari sulla necessità di cambiare, di non voltarsi dall’altra parte perché il menefreghismo, in questo particolare momento, rischia di buttarci fuori dalla storia.
“Rischio idrogeologico“: con il disastro accaduto a Ischia sono tornati di attualità due termini a noi familiari, parole che che portano inevitabilmente il nostro pensiero verso le criticità del suolo del nostro quartiere, seppur in maniera minore (non rischiamo certo frane come quella di Casamicciola), e da noi segnalate da anni.
Ci auguriamo che la politica (non soltanto quella tarantina, che – possiamo dirlo con orgoglio – si sta in ogni caso muovendo da qualche anno anche grazie alle nostre pressioni) e la comunità civile prendano finalmente atto della clamorosa violazione di norme e di un abuso del suolo che é stato assecondato in passato poiché, credere in quel cambiamento, salverebbe senza nessun dubbio vite umane ed è ciò che più conta.
Il progetto di nuova edificazione nella «sottozona 32», l’area che si estende da via Speziale fin oltre il centro commerciale «Porte dello Jonio» costeggiando Cimino, ripropone il tema del consumo di suolo in una città – Taranto – che si presenta già estremamente dilatata.
In Italia la copertura artificiale di suolo ammonta a circa il 7% del territorio nazionale (dati ISPRA 2022), quasi il doppio della media europea; a Taranto si arriva al 21% della superficie comunale: il triplo della media nazionale, cinque volte il dato europeo.
Il consumo di suolo è riconosciuto come uno dei fattori che contribuiscono ai cambiamenti climatici, poiché i terreni edificati smettono di svolgere una serie di funzioni ecologiche essenziali. Ad esso sono correlati anche problemi di altra natura. L’espansione senza freni della città genera crisi del piccolo commercio, emarginazione sociale, aumento delle patologie legate all’esposizione al traffico, crescenti difficoltà economiche per i Comuni – costretti a servire aree sempre più vaste.
Nonostante la tendenza ormai consolidata al declino demografico (oltre quattordicimila abitanti in meno rispetto al 2013) i terreni edificati continuano ad aumentare anche nella nostra città e si progettano ulteriori colate di cemento. Un vero e proprio spreco di territorio a vantaggio di pochi e a danno della collettività. Tutto questo mentre porzioni crescenti del centro cittadino vanno svuotandosi e Taranto assume sempre più i contorni della “città-groviera” evocata da Alessandro Leogrande.
Per progettare un futuro sostenibile per la nostra comunità è necessario arrestare queste dinamiche: le energie e le risorse delle istituzioni pubbliche e degli operatori privati vanno rivolte al recupero ed alla rigenerazione dell’esistente e alla valorizzazione del paesaggio, a partire dagli immediati adempimenti previsti per il Parco Naturale Regionale del Mar Piccolo e dalla necessaria attenzione ad aree di interesse naturalistico come l’Oasi della Salina Piccola o la pineta in zona Blandamura.
In particolare, riteniamo che le scelte in tema di pianificazione del territorio debbano seguire quattro direttrici fondamentali:
respingere qualsiasi progetto che prospetti l’ulteriore espansione dell’abitato e l’edificazione di nuove aree;
individuare all’interno della città già edificata gli spazi e i contenitori per lo sviluppo di nuove funzioni;
tutelare il paesaggio, anche attraverso l’istituzione di aree naturali protette, adeguando il piano urbanistico alle previsioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale;
pervenire nel più breve tempo possibile a un Piano urbanistico generale (PUG) indirizzato dal principio di consumo di suolo a saldo zero – obiettivo fissato dalla stessa Commissione europea.
Per sensibilizzare in questo senso la società civile e le istituzioni promuoviamo il comitato «Città sostenibile». L’adesione è aperta a chiunque, singoli e associazioni, riconosca che non si possono più riproporre i modelli di sviluppo che hanno provocato la crisi ambientale ed economica in cui ci stiamo dibattendo e che occorre procedere speditamente in direzione della sostenibilità, per una Taranto che guardi al futuro.
Il comitato è raggiungibile su questa pagina Facebook, si può aderire scrivendo all’indirizzo cittasostenibile.taranto @ gmail.com. Si sta al momento programmando un incontro, vi terremo aggiornati.
E’ stata pubblicata (ed è disponibile qui) lo scorso 24 agosto la determina dirigenziale nr. 6216 avente in oggetto la “messa in sicurezza idraulica e mitigazione del rischio idrogeologico finalizzati all’utilizzo dei siti individuati per lo svolgimento dei XX Giochi del Mediterraneo nella città di Taranto nel 2026 – Quartiere CEP Salinella e aree contermini. Accertamento d’entrata e prenotazione di impegno di spesa“.
Anche in questo documento viene richiamata la delibera n. 354/2019 (Intervento di messa in sicurezza idraulica del Quartiere CEP Salinella ed Aree Contermini “Stralcio funzionale”) che, unitamente ai siti previsti per la realizzazione dei Giochi del Mediterraneo, rappresenta il riferimento per la delimitazione delle zone interessate dalla mitigazione idraulica e della quale scrivemmo già nelle nostre osservazioni finali all’opera di messa in sicurezza del CEP Salinella nel febbraio 2020 (leggi qui) e nell’aprile 2021 (leggi qui).
Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte dell’amministrazione ad entrambe le missive e, pertanto, appare evidente che la zona dell’Oasi, la Via Del Trullo ed il bosco degli ulivi – tutte con destinazione urbanistica “Parchi, Giochi e Sport” – vengano escluse e destinate a rimanere potenziale discarica.
Di fatto, anche se queste ultime zone, per il PAI, vengono qualificate a “medio/alto rischio idrogeologico“, allo scopo di poter attuare la suddetta destinazione urbanistica da PRG (non realizzata negli anni precedenti per mancanza di disponibilità finanziarie per poter procedere ai necessari espropri dai privati), l’Ente ha proposto una “Variante al PRG” che prevede l’applicazione della “Perequazione Urbanistica” con cessione a titolo gratuito da parte dei proprietari dell’85% dei suoli in cambio di crediti edilizi da utilizzare nell’ambito dell’ampia perimetrazione prevista dalla Variante – comprendente suoli all’interno della città consolidata, dotata di opere di urbanizzazione primarie e secondarie ed altri privi, come quelli dell’Oasi, – o, su apposita delibera del Consiglio Comunale, in altre zone della città su suoli di proprietà del Comune.
La Giunta Regionale ha accolto la proposta, condizionandola alla risoluzione del rischio idrogeologico.
Per quanto sopra, il Comune non risulta essere adempiente rispetto a quanto disposto nella delibera della Giunta Regionale e, soprattutto, tramite lo “stralcio funzionale” non procede all’attuazione dell’originario “Piano di fattibilità Tecnico-economico” dell’ing. De Marco che comprendeva le Aree Contermini.
È per questo motivo che abbiamo, quindi, inviato le nostre osservazioni a chi di competenza. È necessario un impegno formale, da parte dell’Amministrazione in carica, affinché le Aree Contermini – il cui recupero è per noi imprescindibile – siano reintegrate quanto prima nella pianificazione urbanistica ripristinando quanto previsto nella Variante Salinella e nel già citato Piano dell’Ing. De Marco.
In particolare, è necessario che:
Venga fornita documentazione da cui si possa rilevare l’esatta perimetrazione delle aree del quartiere CEP Salinella nonchè delle Aree Contermini, individuate per la programmazione dei Giochi del Mediterraneo, interessate dalla mitigazione del rischio idraulico in base al progetto “stralcio funzionale“;
Sia chiarito se sia ancora prevista la completa attuazione dell’originario progetto di fattibilità tecnica economico dell’ing. De Marco o se, nel frattempo, siano intervenute sue modifiche che, comunque, garantirebbero la messa in sicurezza dell’intera zona delle Aree Contermini comprese nella perimetrazione della “Variante“;
L’Amministrazione dichiari, con apposita delibera, la volontà di dare piena attuazione alla “Variante” o se intende procedere ad una deperimetrazione dei suoli compresi nel PAI ed indicati a rischio idrogeologico. In tal caso, poichè su tali suoli verrebbe ripristinata l’originaria destinazione di “Parchi, Giochi e Sport“, al fine di evitare che non si possa utilizzarli con tale destinazione per altri 50 anni, il Comune dovrebbe comunicare con quali fonti finanziarie prevede di procedere ai relativi espropri.
Solo la definizione di quanto sopra potrà consentire una realistica previsione della destinazione delle aree sopra indicate, che, nei migliori auspici, dovrebbero rappresentare un riallacciamento tra il CEP Salinella e Taranto 2 ma, in concreto, sarebbero destinate a rimanere nel più completo abbandono in balia di piromani e di cittadini poco rispettosi dell’ambiente.
Davvero un infelice contrasto tra le opere programmate per i Giochi del Mediterraneo ed una triste eredità d’inerzia cittadina per i bimbi della zona.
Un’altra bella notizia per la Salinella, e ancora una volta è un “frutto della rete”: nell’ambito della 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Taranto dal 21 al 24 ottobre siamo riusciti ad ottenere la piantumazione di venticinque alberi nell’area verde presente nelle vicinanze del Palafiom, tra via Golfo di Taranto e via Mar Grande.
L’albero scelto dalla CEI è il platano, un albero imponente, resistente allo smog, che riesce ad offrire un effetto decorativo garantendo al tempo stesso un larghissimo assorbimento di anidride carbonica.
La metà delle piante (in totale sono 50) andrà a costituire un’area verde nel nostro quartiere, nelle vicinanze del dog-park in fase di realizzazione di fianco al Palafiom, diventando punto di aggregazione per le famiglie del territorio, di coloro che praticano attività sportiva all’aperto e di quanti, soprattutto nel weekend, frequentano gli eventi organizzati presso il Palafiom.
Oltre a riqualificare l’intero spazio, gli alberi avranno un importante significato simbolico: alcuni di essi ricorderanno le piccole vittime innocenti della contaminazione dell’aria e dell’acqua, il cui sacrificio diventa monito perché si assumano impegni politici e nuovi stili di vita.
Un progetto al quale avevamo lavorato negli scorsi mesi, e che ha trovato compimento nella disponibilità della CEI, della Diocesi e dell’Azione Cattolica diocesana, dell’assessorato all’ambiente del Comune di Taranto, oltre che delle associazioni Genitori Tarantini e Lovely Taranto con le quali abbiamo condiviso lo spirito dell’iniziativa: a loro va il nostro più sentito grazie per aver accolto la nostra proposta di riqualificazione di quell’area.
Adesso tocca anche a voi: è un ulteriore momento di riqualificazione del nostro territorio, al quale siamo contenti di essere riusciti a contribuire, ma il territorio è fatto dalle persone più che dalle strutture o dalle aree verdi, e per questo vi aspettiamo con le vostre famiglie, specialmente bambini e ragazzi, sabato 23 alle ore 11.00 per la piantumazione.
Un’altra bella notizia per la Salinella, e ancora una volta è un “frutto della rete“: nell’ambito della 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Taranto dal 21 al 24 ottobre siamo riusciti ad ottenere la piantumazione di venticinque alberi nell’area verde presente nelle vicinanze del Palafiom, tra via Golfo di Taranto e via Mar Grande.
L’albero scelto dalla CEI è il platano, un albero imponente, resistente allo smog, che riesce ad offrire un effetto decorativo garantendo al tempo stesso un larghissimo assorbimento di anidride carbonica.
Platano orientale
La metà delle piante (in totale sono 50) andrà a costituire un’area verde nel nostro quartiere, nelle vicinanze del dog-park in fase di realizzazione di fianco al Palafiom, diventando punto di aggregazione per le famiglie del territorio, di coloro che praticano attività sportiva all’aperto e di quanti, soprattutto nel weekend, frequentano gli eventi organizzati presso il Palafiom.
Oltre a riqualificare l’intero spazio, gli alberi avranno un importante significato simbolico: alcuni di essi ricorderanno le piccole vittime innocenti della contaminazione dell’aria e dell’acqua, il cui sacrificio diventa monito perché si assumano impegni politici e nuovi stili di vita.
Un progetto al quale avevamo lavorato negli scorsi mesi, e che ha trovato compimento nella disponibilità della CEI, della Diocesi e dell’Azione Cattolica diocesana oltre che all’assessorato all’ambiente del Comune di Taranto: a loro va il nostro più sentito grazie per aver accolto la nostra proposta di riqualificazione di quell’area.
Adesso tocca anche a voi: è un ulteriore momento di riqualificazione del nostro territorio, al quale siamo contenti di essere riusciti a contribuire, ma il territorio è fatto dalle persone più che dalle strutture o dalle aree verdi, e per questo vi aspettiamo con le vostre famiglie, specialmente bambini e ragazzi, sabato 23 alle ore 11.00 per la piantumazione.
È successo ieri 5 luglio nel tardo pomeriggio, diversi fuochi sono divampati nell’area dell’Oasi della Salina Piccola distruggendone in buona parte la biodiversità così come testimoniato dalle eloquenti immagini, riprese tramite drone dall’AirVid Group di Alessandro Rini (che ringraziamo). Straziante è stato vedere con i nostri occhi diverse specie di avifauna lottare nel fuoco per mettere in salvo i propri nidi:
Diverse sono state le telefonate ricevute dai Vigili del Fuoco, intervenuti immediatamente ma il cui lavoro non è stato reso facile dalla conformazione dei terreni e da diversi roghi attivi contemporaneamente in altre zone (in particolare Taranto 2 e strada interna per Talsano): a loro va il nostro più sentito ringraziamento per il loro impegno.
Quella dell’Oasi è una causa che portiamo avanti ormai da diversi anni e per la quale – lo ribadiamo ancora una volta – tre anni fa lanciammo una raccolta firme che vide 701 abitanti della città di Taranto richiedere un futuro diverso per quest’area. La petizione fu consegnata brevi manu a diversi componenti della Giunta Melucci il 5 marzo 2019 e, da allora, non ci siamo mai fermati.
I progetti in essere per l’area sono diversi, anche considerando i prossimi Giochi del Mediterraneo che vedono la Salinella al centro della riqualificazione green dell’amministrazione Melucci: abbiamo partecipato a diversi incontri e collaborato alla progettazione del futuro “Parco del Mediterraneo” per il quale siamo in attesa di riscontri da parte del Comune di Taranto.
Per quanto possano sembrare vani gli sforzi per tutelare l’Oasi, noi non abbiamo alcuna intenzione di fermarci di fronte a questi violenti attacchi verso qualcosa che potrebbe regalare alla città di Taranto un qualcosa di meraviglioso. Abbiamo stilato un protocollo d’intesa per l’istituzione della “Rete dell’Oasi” che andrà a tutelare l’area da qualsiasi interesse alternativo alla sua riqualificazione e salvaguardia, nei prossimi giorni lo sottoporremo ad enti e associazioni che si sono già dette interessate alla firma – tra queste menzioniamo a titolo esemplificativo WWF Taranto, il Liceo Ginnasio Aristosseno, Lignum – Alberi per Taranto, le due parrocchie Santa Famiglia e Spirito Santo.
Lanciamo quindi un appello a tutte le associazioni del terzo settore: chiunque volesse entrare nella Rete, può contattarci all’indirizzo email ambiente@salinellataranto.it.
Si è svolto lo scorso 17 marzo e in video conferenza un’incontro pubblico facente parte di Filo Comune, un processo di partecipazione pensato per i quartieri periferici di Taranto con l’obiettivo di valorizzare complessivamente le aree urbane periferiche, combinando azioni di agopuntura urbana di carattere tanto tecnico quanto sociale e culturale, strutturando connessioni e ricuciture territoriali (con il coinvolgimento di enti del terzo settore e operatori economici) e intercettando fondi e risorse.
Cos’è “Filo Comune”?
Il tema era totalmente incentrato sulla Salinella, e per noi dell’OPS hanno partecipato i volontari Francesco Settembre, Paolo Masi e Maria Rosaria Zulì. Per evitare un articolo troppo lungo, abbiamo deciso di suddividere il racconto in due parti, questa è la seconda e ultima (la prima parte è qui).
Importante per il territorio sarà il finanziamento in arrivo tramite il bando Italia City Branding 2020 (già vinto dall’amministrazione Melucci), un piano organico di investimento del valore di 16 milioni di euro (a cui si aggiungono 4 milioni del Decreto Rilancio) per:
la mitigazione del rischio idraulico del quartiere Salinella (che è alla base per qualsiasi intervento da realizzare nel territorio);
la realizzazione del Parco del Mediterraneo / Parco della Salina Piccola;
la realizzazione del Parco Urbano Sportivo dei XX Giochi del Mediterraneo.
Bando Italia City Branding, i punti chiave
Bando Italia City Branding, il masterplan
Riguardo al rischio idraulico, l’assessore Occhinegro ha presentato lo stato degli interventi previsti: il progetto ante-operam è stato già approvato e finanziato con i 4 milioni del Decreto Rilancio, mentre è in fase di approvazione il progetto post-operam, che diventerà poi definitivo entro la fine di quest’anno. Ci si aspetta che si possa partire con i cantieri e la realizzazione delle opere entro il 2022/2023.
Il progetto, per sommi capi, prevede importanti interventi sul sistema idraulico per la canalizzazione delle acque meteoriche verso due grandi bacini di laminazione che permetteranno lo scolo verso Mar Grande, tramite l’utilizzo del “canale Mussolini” (già presente e che passa sotto via Lago di Montepulciano e la cui video ispezione – non confermata durante l’incontro – è uno dei prerequisiti per l’erogazione dei fondi da parte dell’Autorità di bacino).
Rischio idrogeologico, progetto ante-operam
Rischio idrogeologico, progetto post-operam
Rischio idrogeologico, il sistema idraulico
I due bacini di laminazione saranno realizzati sul relitto della Salina Piccola, uno tra il Sestante e Taranto 2 e l’altro tra via Lago di Levico e via Lago Maggiore. Entrambi faranno parte del Parco della Salina Piccola, per il quale sono previste piantumazione e conservazione di arbusti e la realizzazione di piste ciclabili (con il collegamento con le altre piste previste in città, il Parco delle Mura Greche e il Parco di Collepasso, tutti facenti parti del progetto Green Belt).
Rischio idrogeologico, i bacini di laminazione
Rischio idrogeologico, Parco Laudato Si’
Rischio idrogeologico, vegetazione
Rischio idrogeologico, la Salinella di domani
Salinella e Green Belt
I parchi della Green Belt
Come OPS, oltre ad avere chiesto maggiori informazioni sul rischio idrogeologico (le cui risposte sono state già inserite nei punti precedenti), abbiamo voluto fare il punto della situazione su diverse segnalazioni – problemi ma anche proposte – che avevamo già riportato all’amministrazione Melucci, come ad esempio:
La realizzazione del Salinella Dog Park, che rientra tra i progetti da completare in attesa dell’approvazione del bilancio insieme al ripristino dei giochi per bambini nei Giardini Ficarelli, piazzetta Spagnoletti e nella zona sita tra via Lago Maggiore e via Lago di Alimini (presso le case di edilizia popolare nei pressi di quella che era una volta la sede del “mercatino delle pulci”) – vedi Il sacco della Salinella;
La necessità, viste le prossime elezioni del 2022, di ripristinare il servizio dei seggi elettorali per gli abitanti del CEP, già conosciuta agli assessori Viggiano e Castronovi (ricordate la nostra petizione di due anni fa?) i quali stanno già da mesi lavorando ad una soluzione che possa permettere il trasferimento di almeno un paio di sezioni al CEP;
La disastrosa situazione dell’asfalto in tutto il quartiere, vincolato però dalla realizzazione di tutti gli interventi sul sistema idraulico (vedi rischio idrogeologico). Ancora una volta – e lo abbiamo sempre riportato con trasparenza – ci è stato confermato che dovremo attendere i già menzionati lavori per poter poi realizzare il nuovo manto stradale su tutte le strade della Salinella. A tal proposito abbiamo chiesto la tempistica per il ripristino del manto nella zona “alta” (tra via Ancona e viale Magna Grecia), e l’assessore Viggiano ci ha confermato che andrà completato prima il cantiere tra Corso Italia e via Messapia per poi passare a viale magna Grecia (al momento interessata da lavori idraulici e per le linee telefoniche);
La realizzazione del progetto “Giardinella“, ideato dai progettisti di Fabulab e risultato vincitore del bando “Mecenate” (promosso dal comune di Taranto), che ha nel suo scopo la riqualificazione della piazza antistante la parrocchia Santa Famiglia. Indicata dall’amministrazione come il biglietto da visita del quartiere in vista dei Giochi del Mediterraneo, questa piazza si sarebbe dovuta completare già diversi anni addietro con l’estensione del sagrato fino all’incrocio con via Lago di Bracciano ma il progetto non si é mai concretizzato. L’amministrazione ha confermato l’intenzione di avviare un intervento di riqualificazione della piazza ma, con altrettanta chiarezza, é stato puntualizzato che qualsiasi tipo di progettualità in questo senso é in primo luogo soggetta alla risoluzione del rischio idrogeologico.
Tra gli interventi ricordiamo, infine, quelli di Luciano Pichierri di ARCA Ionica che ha segnalato di aver quasi completato gli interventi di ristrutturazione per le Case di Edilizia Popolare (ex IACP) tra via Lago di Montepulciano e via Lago Maggiore (congiuntamente con la realizzazione di una piazzetta attrezzata di giochi per bambini e, in futuro, un’area fitness); Paolo Campagna, vice presidente regionale di ANCE, il quale ha sottolineato l’importanza del recupero di aree pubbliche (in particolare in zona Taranto 2) non disdegnando l’intervento privato; il consigliere comunale Gianni Azzaro, che ha ricordato quanto sia a questo punto e dopo anni fondamentale intervenire sull’illuminazione pubblica a Taranto 2; Rosa Gorgoglione di Legambiente, che ha presentato il progetto di parco pubblico che verrà realizzato in via Leonessa con patrocinio del Comune e finanziamento di Megamark; Giovanni Guarino, attore e animatore culturale tarantino, che ha ribadito insieme alla nostra Maria Rosaria quanto pesi l’assenza di scuole nel CEP.
Ci auguriamo fortemente che questo primo appuntamento di confronto, scambio e dialogo tra l’amministrazione e la cittadinanza possa segnare la ripresa di quella serie di incontri – iniziati il 5 marzo 2019, proseguiti e poi interrotti anche a causa della pandemia – mirati a tracciare il vero cammino della rinascita della Salinella e di tutta Taranto. Con lo stesso spirito collaborativo invieremo (e pubblicheremo sul nostro sito), nei prossimi giorni, tutte le proposte che voi cittadini ci avete inviato a seguito di questo appello.
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